Words & Music by Giulio Romini
Musicians:
Steve White (Groovers)
Andrea Morelli (All Guitars)
Max Freschi (Bass)
Ornella D’Urbano (All Keyboards)
Produced by Luigi Del Bianco
Arranged by Giulio Romini
Recorded at “La Sala della Musica”
Mixed at “Tobiak Studio” by Roberto “Tobia” Arnò
Super Visor Art Director: Maria Cristina Reina
Giulio’s Portrait: Francesco Verlicchi
Photografy & Graphic Design: Paolo Del Bianco
Contributed to “Pubbliche immagini” text: Paolo Danesi
Computer Assistance & Service: Omar Zagnoli- Alessandro Scorsone – Marco Renzi
Graphic Conception: Tipografia Sonciniana – Davide Secchiaroli
L’incontro
1. L’INCONTRO >
L’INCONTRO
di Augusto Re
Esco (Internet Internet). Gli scalini di corsa (Internet Internet). La fretta. L’ora, il nome, ma non so chi sei (Internet Internet) e ti desidero (Internet Internet). Le lettere messaggi, una gran voglia di te: 1’incontro.
Scende la sera l’ombra e la penombra quando il sole tramonta
Fra le tue braccia io non vedo l’ora ma non so chi sei (chissà come sei)
Cuore di fuoco, brividi profondi, l’emozione, l’ignoto
Il tuo nome bisbiglio… (le persone vanno e vengono e si confondono)
Dalla mia mente esce l’espressione di vederti dovunque
Sono gli occhi che s’ingannano sempre gli occhi di un’attesa che non passa mai (che non passa mai).
Nella mia mente…
Il tuo nome bisbiglio, non posso fare a meno di te
Il tuo nome è un incendio che si scatena dentro di me
Guardo avanti cercando quegl’occhi blu che cercano me.
Indovinare fra gente che va uno sconosciuto sorriso
E mi preparo il viso per affrontar l’incontro
Le luci abbagliano questa città nel cuore del suo centro
Ed è un divertimento investigarti dentro.
Le mani fredde, fredde come cose morte, morte dal gelo
Un plotone di curiosi si ferma sotto quell’insegna di quel nuovo Pub
(dimmi dove sei…)
Cento visioni…
Il tuo nome bisbiglio, non riesco a fare a meno di te
Da quante notti non dormo pensando alle tue lettere
Guardo avanti cercando quegl’occhi blu che cercano me.
Indovinare fra gente che va uno sconosciuto sorriso
E mi preparo il viso per affrontar l’incontro
Le luci abbagliano questa città nel cuore del suo centro
Ed è un divertimento investigarti dentro.
Ah, ah ah…una gran voglia di te, cos’è?
Questa gran voglia di te (Internet Internet)
Questa gran voglia di te.
2. L’AMORE CHE CERCI >
L’AMORE CHE CERCI
di Augusto Re
Guardami negl’occhi bella ragazza
Lasciati svegliare fra le mie braccia
Fuori batte forte la pioggia sopra la finestra
Oggi non ci sono programmi, stiamo soli io e te
E non avere paura che ad un tratto finisca questa bella storia
Sorrido quando mi guardi e mi domandi se ancora ti amerò domani
Hai gli occhi pieni di luci e l’amore che cerchi lo sprigioni dagl’occhi
Ti senti calamitata dall’odore fresco della mia pelle
L’alba, il chiarore del cielo acceso in piena luce
io e te abbracciati sotto le coperte
Ti accarezzo le mani, gioco con i capelli, ti rapisco i respiri Mentre mi sorridi.
Guardami negl’occhi bella ragazza
Libera gli ostaggi dai tuoi castelli
Libera i pensieri, i problemi, le preoccupazioni
Oggi non esiste più niente, ce ne stiamo io e te
Quando mi dici ti amo penso sempre a quel giorno che ci siamo incontrati
A volte nasce per caso, arriva nel momento che meno ti aspetti
E invece scopri che è quello, quello nato per caso, l’amore che cercavi
Ti senti calamitata dall’odore fresco della sua pelle
L’alba, il chiarore dei cielo e tu sei la mia luce
Bello il tuo corpo disteso sotto le coperte
Ti accarezzo la pelle liscia come un cesto di albicocche
Che me le annuso tutte.
Quando il sole tramonta non sentirti persa
Qualcuno in ogni momento può bussare alla porta
E l’amore che cerchi può arrivare conoscendo qualcuno
Che non pensavi mai.
3. LA VITA SENZA AMORE >
LA VITA SENZA AMORE
di Augusto Re
Non è qualcosa che compri e non è una conquista,
ma è un sentimento che nasce da mille attenzioni.
E’ uno sguardo che vedi negl’occhi suoi, non c’è bisogno di una spiegazione
all’improvviso ti accorgi che anche tu ce l’hai
e senti quanto é stupenda questa sensazione.
A prima vista le notti sono piene di amori,
ma si nascondono certe verità che rimangono là.
La sensazione di essere animali indifesi:
ti accorgi che ti manca una metà,
sul viso è scritto quello che ti dà
la vita senza amore .
Questo è il momento, prendi quello che hai perso,
sento che giocheresti bene questa chance.
Vorresti sempre che tutto, tutto fosse diverso
sperare forse domani pur sapendo che è perso.
Ma tutto questo danneggia l’anima che hai
e non ti basta avere il mondo sotto al tuo potere.
E lentamente ti accorgi che non ce la fai
lo so perché lo abbiamo cercato insieme,
lo so perché lo abbiamo distrutto insieme.
E nuovamente sarà una sera come tante
e chissà ancora per quanto tempo noi in apparenza vivere
e nuovamente sarà come far finta di niente
e chissà ancora per quanto tempo noi in apparenza decidere
sul viso è scritto quello che ti dà
la vita senza amore.
4. PUBBLICHE IMMAGINI >
PUBBLICHE IMMAGINI
di Augusto Re
Nuvole di piombo su una bestemmia davanti a una chiesa,
su un drogato che ruba a sua madre, su un sorriso di un assassino s
sopra i resti di un attentato, sulle stragi del sabato sera
sugli orrori dei telegiornali, l’uomo del giorno è uno stupratore…
Nuvole di fango sulla mano di un traditore, sulla ruggine degl’odi
e su altre pubbliche immagini, e di altre pubbliche immagini.
Nuvole d’inchiostro sulle condanne degl’innocenti, le assoluzioni dei colpevoli,
sulle foto degli schianti, sui giardini pieni di siringhe, sulla fortuna di chi vince sempre
sulla sfiga di chi è bravo in amore, sul cuore di chi abbandona il cane
Nuvole di rame sopra i sogni delle puttane, sulle rinunce delle suore
e su altre pubbliche immagini, e di altre pubbliche immagini.
Nuvole di sangue sopra un dito tagliato, sul silenzio di un suicidio,
sugli indugi di una vergine, su un ragazzo appena amputato,
sopra un pugile andato al tappeto, sulle promesse mai mantenute,
sulle tentazioni di un prete
Nuvole di sete in compagnia di una ragazza che ride,
sopra il sollievo di un orgasmo…
Nuvole spaccate dal sole in compagnia di una ragazza che ride,
sopra il sollievo di un orgasmo…
sopra un cuore deserto che vive.
5. LA RAGAZZA >
LA RAGAZZA
di Augusto Re
Allo specchio disegna il trucco, si tocca il sopracciglio,
sbadiglia come un ippopotamo…
la ragazza sfoggia un abito aderente che le fascia tutto il corpo,
c’è lo spacco nella schiena: è pronta per la scena.
La ragazza si vuoi divertire, è pronta per uscire, ha voglia di ballare
i suoi amici son di sotto che la aspettano, ma possono aspettare
c’è una storia sulle spalle tutta da dimenticare…
Si va in discoteca, questa sera si viaggia
le luci psichedeliche, il casino delle casse
il corpo che sballa, la mente che non pensa
e tirare avanti, minimo, fino all’alba.
La ragazza si scatena, si curva come una iena, si lascia trasportare
i capelli sciolti come la sua mente, la fatica che non sente
mentre parla coi suoi amici dice che si diverte!
“O Yeah, Yes, Wash!” e non ci pensa più
i nervetti delle tempie che martellano su e giù,
si stringe le braccia e chiude gli occhi,
sente nuovi profumi nei campi.
“O yeah, Yes, Wash!” e non ci pensa più…
La ragazza non sembra convinta del rapporto superficiale, lo guarda,
e preferisce ballare
e l’amico più intruppato della storia si spara cento carte
poi racconta di aver visto donne con le tette di gomma!
“O Yeah, Yes, Wash!” e non ci pensa più
i nervetti delle tempie che martellano su e giù
e la musica fino all’alba.
6. UN INCOMPETENTE ASTRALE MI DISSE UN GIORNO >
UN INCOMPETENTE ASTRALE MI DISSE UN GIORNO
di Augusto Re
Un incompetente astrale mi disse un giorno…
ma quanto è .faticosa la vita, come un ciclista in salita
orge di pensieri che picchiano sulla testa e come il vento
soffi sul futuro, il Destino…
Guardi questa luna che si beve tutti i sogni del mondo
come un architetto fai progetti su cosa ti piacerebbe fare
poi quando va male ti senti una stella spenta,
una stella fulminata e la vorresti cambiare e smadonni
come un ubriaco in riva al mare.
Giorno dopo giorno ti ustioni di desideri,
chiudi gli occhi e speri di fare quello che hai sognato ieri
cerchi il tuo Universo, per dare a tutto un senso,
ma come è strana la Vita, la Vita
che non sai se ti è già stata definita
cerchi un modo per trovare la tua via d’uscita
ti addormenti e incroci le dita.
Oggi van di moda tinte ecologiche chiare
sulle spalle tatuaggi indelebili enormi
siamo tutti marinai con sguardi sugl’orizzonti
Pronti a prendere treni, aerei…
Come bastardini vivaci scodinzolanti
quando ci guardiamo dall’alto, siamo dei puntini
dei puntini in movimento, costante
come la pioggia disegnata su una sbarra
sempre in movimento, in affanno alla ricerca sempre di un evento
alla ricerca sempre di un qualcosa che
alla ricerca sempre di un tormento
alla ricerca sempre di un qualcosa che…
7. QUESTA CITTA’ >
QUESTA CITTA’
di Augusto Re
Lampi blu stroboscopici, la gazzella che va,
ferma due psicopatici l’agente della polizia.
In un Bar dietro l’angolo urla a squarciagola
una tipa che litiga vistosamente con la sua metà.
Dice che palle che è questa città!
un venditore che va di corsa sul tram
la ballerina si sente una Star, scambia battute coi fan poi chiama un taxi
le mani in tasca i sandali blu, le merci esposte, lo stereo che va a tutto volume “Mangia anche se non ti va” fa la mamma al bambino … tiene il muso e lo fa.
Quanti turisti che ha questa città!
tutta la gente che va di corsa qua e là
prova un approccio che invidia non fa, la mora forse ci sta e accetta il caffè
le due gemelle coi jeans e con due giubbotti in pelle le afferrano due tipi sotto le ascelle dorme di schiena di già sopra una panchina e russa senza pietà.
Tira su sacchi atipici, un’artista sarà?
che si fa dentro a un cinema di pomeriggio quando sono le tre, è?
Parla ma non lo ascolta più, la metà se ne va
suona il suo citofono, di corsa sale le scale le scale le scale le scale….
Dall’avvenente cassiera ci va
è lo scontrino la scusa più banale che ha, le chiede dopo che fa…
Fanno uno scambio di lingue di già, gli innamorati non hanno un’età
inizia il concerto
beve una birra e ci va, le manovre al parcheggio, scatta le fotografie.
Io non ti voglio, io non ti ascolto…
legge i fotoromanzi, naviga nei suoi sogni.
Finestre gialle, la sera scende
i rettangoli di case, cartelloni luminosi
nel traffico ciclisti rari, la carovana delle auto…
per questa sera io resto qui, sì resto qui,
sì.
8. APPUNTI DI VIAGGIO >
APPUNTI DI VIAGGIO
di Augusto Re
Una notte che ero in viaggio e ne avevo di tempo per me
mi chiedevo ma come avrei fatto senza di te, senza te.
In macchina ascoltavo la radio con della musica inascoltabile
quindi sorpassavo l’armadio di un Tir
e proseguivo il mio viaggio…
Schiavo di una galleria non ti sentivo già più mia.
Milan – Juve finiva uno a zero e la domenica passava così
e giù nel buio dell’autostrada era già lunedì…
Mentre guidavo nella testa tornavo a quel pensiero rimasto laggiù
a come si può avere amato qualcuno che non si ama più.
Schiavo di una galleria non ti sentivo già più mia.
Nella mia mente ci sei solo te, non posso stare senza te, senza te.
9. COME BUONI NEMICI >
COME BUONI NEMICI
di Augusto Re
A volte sono poco impulsivo come un amore che arriva al suo epilogo e una marea di interrogativi mi piombano addosso
come i macigni che sulla testa cadono, ma i cartoni animati prima o poi si rialzano e lo sa bene Willy il Coyote che non ha mai pareggiato.
Questa vita gira troppo veloce è un continuo rincorrersi di amplessi frettolosi come dire “I ragazzi perdono ancora tempo a fare mulinelli di lingue…”
Lui s’innamorò a prima vista lei, forse, non s’innamorò mai…
Vorrei che le emozioni che sento adesso qui davanti a un sole giallo come il miele e a un mare azzurro come il cielo si potessero congelare e mettere via come due cubetti di ghiaccio per poi scioglierle d’inverno quando il cuore si restringe e il cielo diventa catrame.
Ma non è vero che non ti ho mai capita
e non è vero che ti avrei dimenticata
per trovarci così, come buoni nemici
che non si odiano più, ma sono ancora assetati
con gli occhi segreti e uno strappo al cuore.
Vorrei esser modificato all’infinito per tutti i momenti che non han bisogno di parole e non finire come una vecchia barca che imputridisce su una spiaggia. Mi avvicino alla finestra vedo gente che passa, gente che va di fretta e una vecchia piegata con le sportine piene.
Il mio cuore è un secchio svuotato, ma questo specchio non mi ha ancora cambiato. I vespini truccati che rimbombano, i telefoni che squillano… e una serie di rumori che scoraggia, anche la musica oggi è fabbrica.
Ma non è vero che non ti ho mai ascoltata
e non è vero che non ti avrei rapita
per trovarci così, come buoni nemici
che non si odiano più, ma sono ancora assetati
con gli occhi segreti e uno strappo al cuore.