L’INFINITO RIVOLTO
Testo di Giacomo Leopardi “rivoltato”
Musica di Augusto Re – O. d’Urbano – A. Morelli
L’infinito dove sto mi separa questa siepe
nel silenzio godo un po’ per la ritrovata quiete
e naufragar in questo mare d’immensità.
L’orizzonte al di là di silenzi sovrumani
fra le piante il suon di lei, sono morte le stagioni
come il vento che alza la voce
come il tempo che odora di eterno
il pensiero s’annega di te.
Ma sedendo e rimirando interminati profondi spazi
sempre caro quest’ermo colle
e il pensiero di te si perde.
Naufragare in questo mare dove dolce s’annega il cuore
e lo sguardo che la siepe toglie
è il silenzio che ho dentro di te.
Sempre caro guarderò l’orizzonte in questa quiete
con lo sguardo che starà sopra il muro della siepe
e naufragar in questo mare dolce sarà.
Profondissima di là dove il cuore non si arrende
l’infinito rimarrà nella voce del silenzio
e di eterno rimane il ricordo
nello spazio mi giro e mi fingo,
mi abbandono nell’immensità.
Ma sedendo e rimirando…